"Il visibile non è che il riflesso dell'invisibile"


Il Delegato Poznan è stanco di Stefano Valente

La Terra successiva al IV Conflitto è un mondo freddo, spietato, senza prospettive per chi non si adegua alle regole del sistema centralizzato. Un sistema capillare, dominato da una fitta rete burocratica che ha ereditato e perfezionato le strutture stataliste eurasiatiche: alla quale nulla sfugge e nessuno può sottrarsi. Le stesse forze di polizia, ad esempio. Anche i più alti funzionari, come il Delegato della Salvaguardia Pubblica Poznan.

Poznan è un poliziotto disincantato, un investigatore insofferente alle pastoie imposte dall'alto, dai regolamenti di Ministeri e uffici. Sa bene che limitare la libertà d'azione degli agenti, controllarne l'operato, è un imperativo del regime. Per questo, quando viene incaricato di indagare sul rapimento del giovane amante del Ministro della Propaganda, Poznan si rende conto d'essere alle prese con il caso più delicato della sua carriera. Ma non può sottrarsi.

Ha inizio così una ricerca che trascinerà il Delegato della Salvaguardia Pubblica dalla Terra ai mondi delle Colonie Esosistema. È là che potrebbero celarsi alcune cellule dell'Emmeagì, il Movimento Armato per la Giustizia, la principale fazione dissidente. È là che i ribelli potrebbero nascondere l'ostaggio.

Ma la ricerca di Poznan è appena al principio. La pista dei mondi Esosistema, culla dell'eversione, rivela tracce all'apparenza indecifrabili che qualcuno (chi?) ha innestato all'interno delle routine dei software utilizzati dalla resistenza per trattare col potere centrale. Messaggi ambigui, a prima vista fuorvianti - interfacce artificiali che citano antichi testi, frasi dal Libro dello Splendore della qabbalah: "Tutto il mondo è diviso in due parti, delle quali una è visibile e l'altra invisibile. Il visibile non è che il riflesso dell'invisibile".

Indizio dopo indizio, nel Delegato Poznan torna a emergere il mastino che aveva dimenticato, che credeva fosse ormai morto e sepolto. La caccia ricomincia. Di nuovo sulla Terra. O meglio: in ciò che rimane dei territori della vecchia Europa. Una società totalitarista, maschilista, omofoba. E adesso Poznan si rende conto d'essere totalmente solo. Comincia a dubitare. Una domanda su tutte lo tormenta: perché è stato scelto proprio lui? Perché proprio Poznan? Niente e nessuno è in realtà ciò che sembra. Ombre minacciose si addensano sui volti dei funzionari, degli esponenti del regime: anche dei più insospettabili. È veramente panico quello in cui annaspano i vertici del nuovo ordine?

Così, mentre Poznan fatica a sciogliere i nodi di una vicenda senza soluzione, la realtà intorno a lui, lentamente, perde nitidezza. Diviene, a mano a mano, un teatro le cui comparse e i cui protagonisti sono soltanto maschere. Chi è la vera vittima in tutto questo caos? Cosa si nasconde dietro il rapimento dell'amante del Ministro? A cosa servono i tremendi interrogatori sinaptici della sezione Affari Speciali?...

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