Il Forziere dei Libri


Recensione: "Il Delegato Poznan è Stanco"
A cura di Manuela Dicati

(...) Poznań sa qual è il suo posto e qual è la sua missione. Non ha dubbi, lui è il delegato per la Salvaguardia Pubblica, al servizio del Ministro della Propaganda che ora lo vuole per risolvere un caso delicatissimo perché molto personale. Poznań non ha dubbi che sarà in grado di risolvere il caso perché lui è un segugio. Eppure piano piano le sue certezze iniziano a sgretolarsi. Piano piano, la fiducia nei suoi capi e in tutto il sistema inizia a vacillare. In un mondo dove il Presidente è solo un fantoccio, dove a capo di tutto c’è proprio il Ministro e la Propaganda, dove è vietato leggere e sognare e si può solo obbedire, alla fine Poznań si ritroverà proprio come dice il titolo: stanco o per meglio dire, esausto.

Il romanzo è scritto per lo più dal punto di vista del protagonista, Poznań, anche se vi sono cambi di POV qua e là, giusto per far comprendere al meglio la vita in questa società che non è come la nostra. La storia è infatti ambientata in un’ epoca successiva a un IV conflitto. A capo di tutto vi è la Propaganda e il suo ministro, burocrazia è un virus che blocca anche le situazioni più elementari, la lingua comune è imposta così come qualsiasi altra cosa. Una dittatura travestita da Democrazia. I miserabili e i reietti non possono che nascondersi lontano dalla città in un fantomatico Livello Zero, in un ghetto e non si tratta di poche persone ma di ben due milioni. Tra loro vi sono anche i ribelli, i dissidenti: l’Emmeagì. Ma che cosa c’entra tutto questo con Poznań e con il rapimento dell’amante del Ministro? Beh, non posso certo svelarvelo io.

Posso però svelarvi che questo romanzo è davvero particolare. Molto breve in realtà eppure l’autore è riuscito a costruire una bella storia, molto originale, piena di suspense e tensione.

Lo stile è molto diretto. Le frasi sono brevi e sicuramente non ci sono parole di troppo visto che molti elementi sono lasciati sottintesi. Eppure non c’è niente che non si capisca perché l’autore è stato molto bravo a guidare il lettore in questa particolare “mondo” attraverso l’essenziale.
E l’essenziale non è il nuovo ordine,la trama, il rapimento o altro. No...

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